Il 13 giugno 1983, in via Scobar 22, a Palermo, venivano uccisi il Capitano D’Aleo Mario, l’Appuntato Bommarito Giuseppe e il Carabiniere Morici Pietro, vittime di un agguato mafioso che passò quasi inosservato.
Questo tragico evento è stato al centro di una Conferenza tenuta dal Capitano Lionello Francesco, della Compagnia Carabinieri di Abbiategrasso e dalla Dott.ssa Bommarito Francesca, sorella dell' Appuntato Bommarito.
Le classi coinvolte sono state: 4AT, 4BT, 5AT, 5BT, 5CT dell’Indirizzo Tecnico Economico e la classe 5BL del Liceo Scientifico.
Il Capitano Lionello ha spiegato l'importanza dei poteri dello Stato nel garantire la legalità e il rispetto delle leggi, ha sottolineato il coraggio dei carabinieri, che nonostante le minacce, non hanno mai cessato di perseguire la giustizia.
La Dott.ssa Bommarito ha raccontato la sua esperienza personale e ha ricostruito, attraverso il suo libro intitolato “Albicocche e sangue”, la verità dietro l'omicidio del fratello, sostenendo che non fu un caso, ma una morte voluta dalla mafia perché l'Appuntato era considerato un pericolo per le indagini antimafia.
È imprescindibile che ogni sacrificio venga conservato nella memoria collettiva, valorizzato per il suo significato educativo profondo, e trasformato in un mezzo fondamentale di cambiamento sociale, con lo scopo di contrastare l'illegalità e promuovere il rispetto dei diritti inviolabili della persona.
“Da adulto ho compreso e ho dovuto accettare, ma ho anche compreso che vivendo secondo la legalità possiamo dare un senso al sacrificio di tutti coloro che hanno creduto che la società libera dalle mafie, dalle organizzazioni criminali non avrà bisogno di altro sangue da versare”.
Vincenzo figlio di Giuseppe Bommarito tratto dal libro “Albicocche e sangue”.
Link della Fondazione Giuseppe Bommarito: https://www.giuseppebommarito.it/attivita-con-le-scuole/iis-bachelet-di-abbiategrasso-25-febbraio-2025/
Il Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche
da Segreteria
del martedì, 28 gennaio 2025